Benvenuto Utente
Oggi è il 06/10/2024Diario di prof
Siamo a pochi mesi dalla fine dell'anno scolastico, eppure fa bene sentirsi dire "io amo la scuola perché... "! D'altro canto quale amore vero è proclamato solo una volta o limitatamente all'inizio di una storia? Sono le parole di papa Francesco, dette ormai quasi un anno fa all'incontro con il mondo della scuola il 10 maggio a Roma, e che sono state il tema di un convegno organizzato dalla Pastorale Scolastica dioces! ana di Catania il 9 marzo presso la Badia di Sant'Agata. «Sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, - ha detto allora il Santo Padre - lo sappiamo. Ma voi siete qui, noi siamo qui perché amiamo la scuola. E dico "noi" perché io amo la scuola, io l'ho amata da alunno, da studente e da insegnante». Alla presenza dell'Arcivescovo Salvatore Gristina, il relatore Don Giuseppe Ruta, Ispettore dei Salesiani di Sicilia, ha richiamato i più significativi passaggi del discorso del pontefice, perché in questo "mondo" spesso confuso i docenti (ma non solo loro!) procedano con un mappa e con una bussola. Ci vogliono un cammino e una meta, sacrificio e coraggio, per poter affrontare la realtà e affermare con papa Francesco: «Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola! significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricch! ezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! ». Questa apertura e la voglia di imparare vale anche per gli insegnanti per essere "interessanti", per suscitare il desiderio e la ricerca di un "di più" negli studenti, per contagiare l'amore per la scuola. È tempo di creare dovunque un clima nuovo in ogni ordine e grado, tra docenti e non docenti, con i ragazzi e con le famiglie come aveva detto il pontefice: «Noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell'incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme»